Se ci interroghiamo sui motivi che hanno portato al rovesciamento di Gheddafi da parte della NATO una risposta plausibile potrebbe essere che il vero pericolo da lui rappresentato fosse il suo progetto di introdurre un “gold-standard” africano, legando la nuova moneta al prezzo del petrolio. Ne parla Laura Emmett su Russia Today:

sistema monetario dollaro
Intervistatore: “Circolano nuove domande sui motivi dell’intervento NATO in Libia. Come ci dice la corrispondente di RT, Laura Emmet, l’organizzazione potrebbe aver cercato di impedire a Gheddafi di seppellire il dollaro americano.”
Laura Emmett: “Alcuni credono che l’attacco della NATO alla Libia sia stato fatto per proteggere i civili. Altri dicono che il motivo è il petrolio. Ma c’è anche chi è convinto che l’intervento in Libia sia dovuto a questioni di valuta, ed in particolare al progetto di Gheddafi di introdurre il dinaro d’oro, una moneta unica per tutta l’Africa, fatta in oro, il vero parametro della ricchezza.
Gheddafi non ha mai rinunciato all’idea. Nei mesi che hanno preceduto l’intervento militare ha invitato gli stati africani e musulmani ad unirsi per creare questa nuova moneta, in competizione con il dollaro e con l’euro. Avrebbero venduto il petrolio e le altre risorse a tutto il mondo, solamente in cambio di dinari d’oro.
È già accaduto altre volte. Nel 2000, Saddam Hussein aveva annunciato che il petrolio iracheno sarebbe stato venduto in euro, non in dollari. C’è chi dice che le sanzioni e la seguente invasione siano nate dal fatto che gli americani volessero impedire ad ogni costo che l’OPEC adottasse l’euro nel mercato del petrolio per tutti i suoi paesi membri.
L’oro inglese è depositato in un caveau di sicurezza da qualche parte sotto la Banca d’Inghilterra. Come nella maggioranza dei paesi moderni, non ce n’è abbastanza da metterlo in circolazione per tutti. La cosa è diversa nei paesi come la Libia e molti stati del Golfo. Il dinaro d’oro metterebbe le nazioni africane e mediorientali ricche di petrolio in grado di dire ai loro clienti assetati di energia: “Spiacenti, ma il prezzo è salito, e vogliamo essere pagati in oro”.”

Ci sono state due conferenze su questo argomento, nel 1996 e nel 2000, chiamate World Mathaba Conference, organizzate da Gheddafi.
Erano tutti interessati, e penso che la maggioranza dei paesi africani fosse favorevole. Nel momento in cui annunci che vuoi passare dal dollaro a qualcos’altro entri subito nel mirino.
Il fatto che attualmente tutto il petrolio venga venduto in dollari americani e tutti gli scambi monetari hanno equivalenza con il dollaro americano conferisce una enorme ricchezza agli Stati Uniti, ben al di là del PIL nazionale.
Oltretutto i Dollari americanio vengono emessi dalla FED in quantità a piacere e a fronte di nulla, perché dal 1971 l’America ha abolito unilateralmente gli accordi di Bretton Woods del 1944 e il conseguente obbligo della corrispondenza in oro per ogni banconota emessa, decretando la nascita del sistema fluttuante creato dagli stessi USA.
Una tale idea farebbe cambiare gli equilibri economici mondiali. La ricchezza di un paese dipenderebbe dalle quantità d’oro che possiede, e non dai dollari che scambia. E la Libia possiede 144 tonnellate di oro. In confronto il Regno Unito ne ha il doppio, ma con una popolazione dieci volte maggiore.
Se Gheddafi aveva l’intenzione di cambiare il prezzo del petrolio, e di qualunque altra cosa il paese vendesse sui mercati globali, accettando qualcosa di diverso come moneta, oppure introducendo il dinaro d’oro, una mossa di quel tipo non sarebbe stata certo gradita alle attuali elite di potere, che sono incaricate di gestire le banche centrali nel mondo. Quindi è chiaro che una cosa del genere avrebbe causato la sua eliminazione immediata, insieme alla necessità di creare altre motivazioni per rimuoverlo dal potere.

C’è chi dice che gli Stati Uniti e i loro alleati della NATO non avrebbero letteralmente potuto permettere una cosa del genere.

fonte: http://www.losai.eu

By Giovanni Sasso

Si occupa di tutti gli aspetti legati alla bioarchitettura nella progettazione urbanistica ed edile, ingegnerizzazione di strutture in legno-paglia, consulenza energetica. Presidente INBAR, Esperto in Bioarchitettura INBAR, Progettista Junior Casaclima, Corso Progettista PassivHaus, Progettista di Piani Urbanistici, Net Zero Energy Buildings, Passivhaus, ideatore di un unico sistema costruttivo in paglia. Formatore in master, corsi e convegni su bioarchitettura, certificazione e diagnosi energetica, materiali. is an expert in Bioarchitecture by INBAR Italian Institute of Bioarchitecture sassobrighi.com