La canapa è una fibra tessile ricavata dalla omonima pianta erbacea. Offre notevole isolamento termico, acustico, stabilità nel tempo, buona resistenza all’umidità e non viene attaccatto da insetti. In commercio si trova per lo più in forma sciolta, in rotolo e in pannelli, di solito legati con fibra di poliestere e a volte trattata con soda per migliorare le caratteristiche antincendio e raggiungere classe di infiammabilità normale. Di recente sono stati commercializzati pannelli e mattoni legati con calce.
La coltivazione della canapa ha una tradizione millenaria fin da epoche pre-storiche per la realizzazione di tessuti, vele, carta e corde immarcescibili.
L’Italia è stata per secoli uno dei maggiori produttori ed esportatori di tessuti di canapa. La pianta di canapa ha uno dei più alti tassi di crescita di tutta la zona temperata, producendo annualmente una biomassa quadrupla rispetto ad un bosco. La ricrescita è annua, la pianta è resistente agli infestanti ed è coltivabile per anni sullo stesso terreno. Tutte le fasi di lavorazione non pongono rilevanti problemi per la salute. L’incidenza della lavorazione sull’ecosistema è migliore rispetto all’equivalente lavorazione del legno o del cotone e l’intera pianta si presta all’utilizzo. Il fabbisogno energetico complessivo è estremamente ridotto e principalmente legato alla presenza di poliestere e ai trasporti. Il riciclaggio della canapa è sempre possibile, il compostaggio solo per la canapa pura.
Dati tecnici:
peso specifico: 25 Kg/mc
conducibilità termica: 0,045 W/mK
diffusione al vapore: 1-2 μ
energia primaria PEI: 375 MJ/m3
coefficiente di accumulo del calore: 39,0 kJ/m3K
GWP global warming potential: -548
valutazione ecologica complesiva: +++
