Quando si parla di bioarchitettura, o per meglio dire di bioedilizia se ci si riferisce ai soli materiali(*), due sono i termini di valutazione. L’ecosostenibilità e la biocompatibilità.
Nel primo caso si tratta di risorse e impatto sull’ambiente, con una analisi sull’intero ciclo di vita del materiale, dalla culla alla tomba o per meglio dire dalla sua produzione fino al suo smaltimento.
Naturalmente ne deriva che non sono solo i materiali rinnovabili ad essere considerati sostenibili, ma anche quelli non rinnovabili, a patto di avere alla base un processo di produzione efficiente dal punto di vista energetico e delle risorse, caratterizzato da basse emissioni inquinanti; inoltre la durata in uso deve essere superiore a quella delle loro alternative rinnovabili.
Il laterizio è un ottimo materiale per la bioedilizia. Il laterizio proviene dalla cottura di un impasto di argilla, sabbia e acqua.
Il laterizio può essere utilizzato per la costruzione di elementi strutturali o come tamponamento.
La preferenza andrà data a quelli prodotti con argille provenienti dalla zona per limitare i kilometri di trasporto e provenienti da terreni a bassa radioattività. Provenienza dei materiali e radioattività dovrebbero essere certificati dal produttore.
La valutazione di sostenibilità varia anche al variare della zona climatica di impiego. Più ci spostiamo verso nord e maggiore è l’influenza delle dispersioni termiche sul bilancio energetico. Più ci spostiamo a sud e maggiore è l’importanza della massa e quindi dell’inerzia termica.
Il laterizio ha valori di conducibilità termica
I blocchi in calcestruzzo ed argilla espansa sono indicati per la costruzione di elementi strutturali, hanno buone caratteristiche meccaniche unite ad una relativa leggerezza e ad un buon isolamento sia termico che acustico. Anche in questo caso bisogna controllare i livelli di radioattività.
I blocchi cassero in legno cemento sono utilizzati per elementi strutturali portanti. Vengono posati in opera a secco e successivamente riempiti in calcestruzzo. Le armature dovranno essere collegate a terra in modo efficace mentre il cemento dovrà essere puro e senza additivi di sintesi.
I pannelli in fibra di legno vengono impiegati come isolanti. La fibra di legno è ottenuta dai cascami di legno o da legno di scarsa qualità. I pannelli vengono realizzati senza aggiunta di collanti chimici, sfruttando l’effetto collante della lignina contenuta nel legno. I pannelli in fibra di legno sono completamente riciclabili. I pannelli in fibra di legno mineralizzata con magnesite ad alta temperatura sono impiegati come materiali termoisolanti e fonoassorbenti. Sono traspiranti, resistenti alla muffa e al fuoco.
Il sughero proviene dalla corteccia della quercia da sughero. Viene impiegato come isolante in forma naturale, espansa oppure in granuli. Il sughero è inattaccabile da parassiti e muffe. È impermeabile all’acqua ma permeabile al vapore. Ha una buona resistenza al fuoco. Il sughero è totalmente riciclabile.
La fibra di lino è un materiale naturale ricavato dal lino. Viene lavorato per realizzare materassini.
II Kenaf è una pianta della famiglia della canapa. Le sue fibre hanno ottime caratteristiche meccaniche e vengono impiegate per la produzione di pannelli flessibili che vengono impiegati come isolanti per controsoffitti e intercapedini. La pianta di Kenaf ha la caratteristica di poter essere utilizzata come antismog e non occorrono concimi chimici per la sua coltivazione.
La canapa è un materiale vegetale. Ha numerosi impieghi tra i quali la produzione di materiali da rivestimento e pannelli isolanti.
Dalle fibre di cocco si ottengono materiali da impiegare come isolanti termici e acustici. Le fibre sono idrorepellenti, imputrescibili e, mediante trattamento con sali di Boro, diventa un materiale ignifugo.
La juta viene utilizzata come materiale termoisolante e traspirante. È economica e riciclabile.
I pannelli in silicato di calcio sono impiegati per l’isolamento termo-acustico. Sono permeabili al vapore, antincendio, traspirabili, incombustibili.
Il vetro cellulare è un isolante alveolare leggero, che viene prodotto dal vetro puro, sabbia di quarzo oppure da vetro riciclato con l’aggiunta di carbonio. È impermeabile all’acqua e al vapore. È incombustibile e non attaccabile da parassiti. È completamente atossico.
La lana di pecora è una fibra ottenuta dalla lavorazione del pelo di pecora. Se trattata con borace diventa inattaccabile da parassiti ed ininfiammabile. È riciclabile ed è un ottimo isolante termico ed acustico.