[<–] Qual’è infatti, caro amico, la casa più duratura? Quella costruita on i materiali più resistenti o quella meglio progettata?

E qual’è l’esempio di massima espressione di edificio costruito com materiali con prestazioni e misure tali da resistere indefinitamente nel tempo? Il Bunker!
Ma sappiamo al contrario che edificio in legno persistono da millenni, perennemente rinnovati.

Ciò ci dice nuovamente che chi determina la durata di un edificio non è -solo- misura dei materiali adottati, ma il rapporto che questo riesce a stabilire con il contesto.

Cos’è il contesto? E’ la storia e la geografia di un luogo, cioè le persone, la loro cultura, gli usi e costumi, il clima, l’orografia, le strade, le rocce, la vegetazione.

schema dal “Modulor” di Le Corbusier
schema dal “Modulor” di Le Corbusier

La concezione funzionalista dell’architettura e dello spazio è alla base molto consumistica. Il concetto che sta sotto l’existenzminimum è la definizione ad hoc di uno spazio cucito su misura intorno alle esigenze di chi ci va ad abitare.

Peccato che nella nostra vita subiamo molte evoluzioni. Da giovani andiamo a vivere da soli, poi ci fidanziamo, ci sposiamo, poi abbiamo figli, poi i figli crescono e la casa è spesso frequentata da lor e dagli amici, infine i figli sono una presenza saltuaria nei weekend, poi invecchiamo, siamo di nuovo da soli o in due tuttalpiù.

Creare abitazioni cucite addosso significa che queste non sono flessibili rispetto all’espandersi e contrarsi delle nostre esigenze spaziali. Ci costringono ad una continua variazione di abitazione, come se questa fosse un oggetto da consumare velocemente, senza connessioni con le nostre esperienze di vita, rete di rapporti di vicinato ecc.

La speculazione immobiliare e la forte tassazione delle superfici edificabili porta ad  una concezione della casa come oggetto a veloce obsolescenza d’uso.

Nella storia virtuosa del nostro passato non era così: tutti noi abbiamo l’esperienza di cascine riutilizzate come case e sale per convegni, stalle riutilizzate come abitazioni e residenze adeguate a palazzi comunali. Nel grande sta infatti il piccolo, ma non viceversa. La maggiore dimensione degli edifici storici ha consentito il loro adattamento a nuove esigenze spaziali e funzionali, ha favorito il loro mantenimento e riuso.

E ciò è virtuoso ed ecologico.

By Giovanni Sasso

Si occupa di tutti gli aspetti legati alla bioarchitettura nella progettazione urbanistica ed edile, ingegnerizzazione di strutture in legno-paglia, consulenza energetica. Presidente INBAR, Esperto in Bioarchitettura INBAR, Progettista Junior Casaclima, Corso Progettista PassivHaus, Progettista di Piani Urbanistici, Net Zero Energy Buildings, Passivhaus, ideatore di un unico sistema costruttivo in paglia. Formatore in master, corsi e convegni su bioarchitettura, certificazione e diagnosi energetica, materiali. is an expert in Bioarchitecture by INBAR Italian Institute of Bioarchitecture sassobrighi.com