Due terzi degli italiani hanno votato in maniera chiara per un rinnovamento che mettesse definitivamente da parte l’incubo di 20 anni di baratro morale e deriva economica, di cui il Caimano sicuramente non è stato unico responsabile, ma coautore e simbolo.

Alla faccia di tutte le promesse fatte in mala fede fino a pochi giorni fa e ben sapendo di come sarebbero stati impiegati i voti ricevuti, a dispetto di tutte le logiche di bene comune e di scelta della base, il PD ha scelto di conservare lo stato di fatto e confermare l’alleanza con il Caimano che tanto bene aveva mantenuto lo status quo l’ultimo anno.

Non ci sono parole per descrivere l’azione di Napolitano.
1) dapprima ha atteso tanto per andare a nuove elezioni, dando di fatto il tempo al Caimano di rimontare e rifare il trucco ad un partito che a novembre era al 15%.
2) poi non ha dato l’incarico a Bersani, ma solo il pre-incarico. Così facendo non gli ha permesso di costituire un nuovo governo e mandare in pensione il vecchio. Il nuovo governo si sarebbe presentato, non avrebbe ottenuto la fiducia ed avrebbe governato sulle leggi indispensabili con l’appoggio mirato del M5S.
3) si è ricandidato, invece che consultare le ltre forze per vedere chi fosse stato in grado di fare un governo (ma ciò non era permesso dalla Troika)

Così facendo abbiamo ora un presidente della Repubblica che ha infangato la democrazia italiana ed il proprio ruolo, mostrando a tutti che la sua imparzialità serve solo a proteggere gli equilibri storici.
Tra il sostegno a Rodotà e quello a Berlusconi la dirigenza PD ha scelto la seconda strada innaturale, facendo finta di non sentire il rumore della maggioranza dei suoi elettori.
Il PD ha così dimostrato di essere inviluppato nei suoi meccanismi, frammentato al suo interno e tutto proiettato in logiche che non valicano i confini nazionali.pd-l

Chi è andato al governo? B. e Monti, il primo con un terzo dei voti 8e due terzi contro) e il secondo con un 10% di voti. In pratica: coloro che nessuno voleva.

Siamo virtualmente tornati indietro di un anno, salvo il fatto che tutti gli altri sono andati avanti.
E in più con la dimostrazione pratica che la democrazia conta ed esiste sempre di meno,
Le scelte vengono dettate dalla Troika. Draghi impone a Napolitano di restare, pena l’abbandono in pasto ai mercati.
Anzi: la BCE deve dettare l’economia italiana da fuori e da dentro. Per questo il direttore di Banca d’Italia spa siede a capo del ministero dell’economia, decidendo di miliardi con la BCE all’auricolare.

E’ evidente che lo scopo di questo governo è mantenere il progetto di svendita dell’Italia in tranche e schiavizzazione lavorativa e mentale della popolazione.

E adesso per essere positivi una proposta per migliorare:
se l’Italia aveva problemi di sostenibilità economica nel periodo in cui stampava moneta propria, non è proprio pensabile che esca dalla crisi pagando la moneta altrui; soprattutto nel momento in cui questa viene contingentata, riducendone la quantità in circolazione.
La soluzione non è detto che sia per forza uscire dll’Euro, ma perlomeno concepire come possibile una sua revisione dalle sue fondamenta.
E’ chiaro che non sarà il Ministro dell’Economia-Direttore di Bankitalia, banca di proprietà privata emanazione nazionale della BCE, che guadagna dalla stampa e cessione dell’Euro allo Stato Italiano, a mettere in discussione questo sistema.
Soluzione: cambio immediato di governo, revisione di Maastricht, pena il ritorno alla sovranità monetaria nazionale.
Come? venitelo a sentire. Meglio pensarci prima, che poi!

La stampa deviata imputa i fatti cruenti di domenica, giorno di insediamento del Governo, alle parole di Grillo. Ben altri sono i motivi. Sono 20 anni che il popolo italiano subisce parole di fuoco e spropositate e non ha fatto niente. Le azioni nascono dall’acuirsi dello scollamento tra l’obiettivo del popolo e l’agire della sua amministrazione.

I problemi sono acuti ed comiciano a farsi sentire, anche per chi è sordo.
Auguri e 100 di questi giorni!
E non uno di più

By Giovanni Sasso

Si occupa di tutti gli aspetti legati alla bioarchitettura nella progettazione urbanistica ed edile, ingegnerizzazione di strutture in legno-paglia, consulenza energetica. Presidente INBAR, Esperto in Bioarchitettura INBAR, Progettista Junior Casaclima, Corso Progettista PassivHaus, Progettista di Piani Urbanistici, Net Zero Energy Buildings, Passivhaus, ideatore di un unico sistema costruttivo in paglia. Formatore in master, corsi e convegni su bioarchitettura, certificazione e diagnosi energetica, materiali. is an expert in Bioarchitecture by INBAR Italian Institute of Bioarchitecture sassobrighi.com